Facoltà di Scienze agrarie, ambientali e alimentari
Universitätsplatz 5 - Piazza Università, 5 - 39100, Bolzano
Questa UR è coinvolta principalmente nei WP2,4, e parteciperà ad alcune attività in collaborazione con UR UniUD in WP3. Nell'ambito dello sviluppo di CLEOPATRA, l'UR UniBZ sarà responsabile di caratterizzare l'impatto dei nanoibridi sulla fertilità del suolo e sull'evoluzione della comunità microbica del suolo, isolando così batteri solubilizzanti il P da testare in combinazione con nHAP come fertilizzanti innovativi per la nutrizione minerale delle colture. L'UR UniBZ sarà inoltre incaricata della produzione di seme di mais inoculato da utilizzare per gli esperimenti in serra previsti presso UniUD. Inoltre, l'UR UniBZ indagherà i meccanismi biochimici e molecolari innescati nelle piante dalla pratica di fertilizzazione proposta, valutando possibili sinergismi e antagonismi di nHAP con altri nutrienti essenziali per le piante e l'influenza delle attività biologiche delle radici sulla stabilità dei nanoibridi.
Stefano Cesco
stefano.cesco(at)unibz.it
Responsabile Unità di Ricerca PRIN2022 Cleopatra
Professore ordinario [ssd AGR/13]
Dottorato di ricerca in Produttività delle Piante Coltivate, curriculum Biotecnologia e Chimica del Suolo, Università di Padova. Gli interessi di ricerca comprendono la fisiologia e la biochimica della nutrizione delle piante coltivate, la qualità e la fertilità dei suoli agrari.
Youry Pii
youry.pii(at)unibz.it
Professore associato [ssd AGR/13]
Dottorato di ricerca in Biotecnologie Applicate, Università degli Studi di Verona. Gli interessi di ricerca comprendono la fisiologia della nutrizione delle piante coltivate, gli aspetti biochimici e molecolari sottesi all’interazione tra piante coltivate e microrganismi benefici..
Monica Yorladi Alzate Zuluaga
monicayorlady.alzatezuluaga(at)unibz.it
Post-doc
Dottorato in Biotecnologie, Università Statale di Londrina (Brasile). Attualmente ricopre una posizione Post-Doc presso il gruppo di Chimica Agraria della Libera Università di Bolzano. La sua ricerca si concentra principalmente sulle interazioni tra piante e biostimolanti microbici al fine di ottenere modi promettenti per incrementare la sostenibilità ambientale diminuendo l'uso di input agricoli di sintesi e illuminare i processi tra piante e microrganismi che possono essere sfruttati per applicazioni biotecnologiche.